Hate & merda – Ovunque distruggi
Ascolti difficili più per il cuore che per la mente
HM non sta per Heavy Metal ne tanto meno per indicare il famoso brand ma per Hate & Merda, un gruppo fiorentino appartenente a quella scena hardcore italica che da oltre quarant’anni è fucina di proposte belle, valide e “sincere”, spesso completamente ignorate dalla “massa” ed esclusivamente “gustate” da un pubblico di nicchia. Inferno, Marnero (per non scomodare Cripple Bastards o Negazione) sono solo un millesimo delle eccellenti proposte della stessa scena di musica violenta, a volte articolata negli incastri compositivi altre volte estremamente diretta, sempre ideologicamente punk. Questo sono anche gli Hate & Merda che con Ovunque distruggi realizzano un’opera che tenta di mettere in musica tutto il tedio, il disgusto e la rassegnazione del vivere contemporaneo. Il loro è un grido senza speranza e con una lucida visione delle cose. “Nichilismo.fastidio tremendo.post mortem (vostra)” cita il loro slogan su Bandcamp. “Post mortem (vostra)”. Saremo noi che moriremo e Ovunque distruggi ci sta avvertendo nel migliore dei modi: senza mezzi termini attraverso brani come Un coltello sotto il letto divide il dolore in due dove “addento un pezzo di te lo addento e ti consumo”. Dove l’essere umano che consuma, consuma l’essere umano.
In quaranta minuti Ovunque distruggi ci conduce in un viaggio in cui tutto è ormai perso e il vero dilemma è come relazionarsi con l’angoscia di un’esistenza che oggi, più di prima, non ha alcun senso. Sotto voce è la chiave di tutto l’album: perché gli Hate & Merda, dopo averci preso a pugni in faccia per un intero album, si fermano e ci dicono che “è troppo tardi per qualsiasi cosa”. Ovunque distruggi è l’apocalisse. E’ inutile sperare che “vada” in un modo diverso, perché è ormai troppo tardi e gli Hate & merda ce lo comunicano con quest’opera.